martedì 19 maggio 2009

Il mio stato

So che i prossimi giorni saranno difficili, per le persone che dovrò incontrare, per i ricordi che faranno ripartire e per tutte le speranze deluse che riaffiorano.
E sempre la solita domanda: il mio "stato"cambierà mai?
.
Mi ritrovo a pensare per caso
a quello che un tempo credevo sarei diventato
alla luce di un cerchio che forse speravo
mi avrebbe scoperto trafitto e scaldato
e malgrado i discorsi divisi con te
se allora avrei immaginato davvero che fosse così
e per quanto mi ritenga contento
di avere previsto e voluto il mio risultato
il colore delle mie medaglie
non è mai intonato con quello del mio vestito
il riscatto non abita qui
sapessi ogni tanto godere di essere fatto così
questo stato è il mio stato, ci sono nato,
ci ho lavorato e assomiglia a me
La forma si evolve costante
ma chi è circolare non può diventare quadratol
a dolcezza si perde per strada nella paura di essere ucciso o ferito
SE AVESSI PARLATO CON TE
AVREI MENO SOFFERTO
E FORSE EVITATO DI DIRTELO QUI
E DI DIRLO COSI'
(Niccolò Fabi)

giovedì 14 maggio 2009

Blucerchiata

Ieri sera la mia squadra del cuore ha perso la finale di Coppa Italia, ai rigori dopo 120 minuti di partita. Vivere in un paese del Monferrato e essere una famiglia di piemontesi doc che tifa Sampdoria è abbastanza indicativo della nostra originalità. In paese c'è solo un altro doriano, ma lui aveva vissuto tanti anni a Genova, lo si poteva capire....noi no!
Fu mio padre che quando avevo più o meno 10 anni una sera in cucina disse :"Noi tifiamo Sampdoria". Difficile dire perchè, la versione ufficiale che ricordo era che da giovane aveva visto qualche partita allo stadio e se ne era innamorato. Poco tempo e anche io e mia mamma ne siamo diventate tifose accanite, la mia camera era tutta una bandiera! Anzi, la bandiera è ancora saldamente appesa al muro! Ero facile bersaglio di battutine dai compagni, ma chissenefrega! anzi per me era un segno distintivo, l'ennesima cosa che mi rendeva originale. Quando facevo terza media, la Samp vinse il suo primo e unico scudetto: era il 19 maggio 1991 ed era il giorno della festa del mio paese. Per me il volto dello scudetto è quello del signore doriano che usciva dal circolo alla fine dei 90 minuti: difficile descrivere l'espressione del suo viso che racchiudeva la tensione, la contentezza, l'incredulità...e un milione di altri pensieri.... Quando lo vidi uscire capii che avevamo vinto. E sorrisi. E sono sicura che una lacrimuccia mi stava scendendo...

Ieri erano 15 anni che non mi trovavo così trepidante e emozionata davanti alla tv a guardare una partita. Ad un certo punto del secondo tempo ero così agitata che mi sono messa a stirare e sentivo la telecronaca dalla stanza accanto. Poi quel rigore sbagliato e la delusione. Cavoli (e altro)!! Ma non ero triste. Perchè per me essere arrivati in finale dopo così tanto tempo e aver di nuovo avuto la possibilità, la speranza, l'opportunità di vincere un trofeo è già stato importante. Sentire che ce la potevamo fare, di nuovo, dopo anni e tanti problemi. Certo, vincere sarebbe stato meglio e sicuramente meritato.
L'allenatore Mazzarri, ovviamente rammaricato (per non dir altro!), alla fine ha detto "così è il calcio, anzi così è la vita".
Sottoscrivo. De Gregori docet:

Ma Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore,
non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore,
un giocatore lo vedi dal coraggio, dall'altruismo e dalla fantasia.
Difficile spiegare perchè, ma io sono e sarò sempre innamorata della Samp, dei suoi colori, dei suoi tifosi. Ho tanti piccoli e grandi ricordi che legano la mia vita a questa squadra. Di questo ne sono felice.

lunedì 4 maggio 2009

Stand-by

E' un po' che ho lasciato questo spazio e le visite ai miei amici blogger. Non perchè non mi piaccia,non mi faccia più piacere o non mi interessi. Il periodo è complesso e stressante dal punto di vista lavorativo, e poi si aggiungono piccole e grandi "magagne" del vivere quotidiano che ho difficoltà a sopportare e superare. Per questo motivo mi sono un po' chiusa al mondo esterno, trascurando "appuntamenti" importanti, anche se solo mediante blog.
Ma questo periodo passerà, ne sono convinta. E ritornerò, domani o fra una settimana o un mese... con qualcosa da dire e con una nuova e ritrovata voglia di condividere pensieri e esperienze.

Il buio che scava dentro te, è denso e ti fa piangere
è tempo di farlo in silenzio
un lampo le grida intorno a te,
tutto sembrava facile e
tutto ora è fragile e spento
(Subsonica)