mercoledì 21 aprile 2010

Se ti tagliassero a pezzetti

...al primo ascolto mi era sembrato un titolo "ridicolo", ma invece è diventata la canzone sigla di queste giornate. Cosa significa? per me la canzone si riferisce a quelle cose, a quegli ideali, a quelle persone che restano eterne. Che restano lì con noi sempre, tutta la vita perchè niente le può distruggere davvero.
Se ti tagliassero a pezzetti
il vento li raccoglierebbe,
il regno dei ragni cucirebbe la pelle
e la luna tesserebbe i capelli e il viso
e il polline di Dio, di Dio il sorriso
(Faber)

domenica 11 aprile 2010

In direzione ostinata e contraria

La scorsa settimana ho assistito al più fantastico concerto della mia vita: "De Andrè canta De Andrè". Non conoscevo praticamente che un paio di canzoni, e mi aspettavo quindi una serata assolutamente normale senza particolari emozioni...invece sono rimasta letteralmente senza fiato!! Cristiano de Andrè è un cantante e un musicista straordinario, arrangiamenti assolutamente grandiosi, e le canzoni con quella "nuova" musica, una voce, una forza e un'umiltà uniche, mi sono entrate in testa e soprattutto "nella pancia" con una rapidità che assolutamente non mi aspettavo!! Sentire un cantante che fa cover a volte serve solo a ricordarti qualcosa d'altro e chi canta lo sento spesso un po' dissonante. Lui invece è riuscito a dare un nuovo vestito alle canzoni che così sono diventate sue, davvero, in modo diverso.
"Verranno a chiederti del nostro amore" e "Se ti tagliassero a pezzetti", sono tra le canzoni che girano costantemente nel mio autoradio e poi questa, "Smisurata preghiera":
Alta sui naufragi dai belvedere delle torri
china e distante sugli elementi del disastro
dalle cose che accadono
al disopra delle parole celebrative del nulla
lungo un facile vento di sazietà, di impunità
Sullo scandalo metallico di armi in uso e in disuso
a guidare la colonna di dolore e di fumo
che lascia le infinite battaglie al calar della sera
la maggioranza sta recitando un rosario di ambizioni meschine
di millenarie paure, di inesauribili astuzie
coltivando tranquilla l'orribile varietà delle proprie superbie
la maggioranza sta come una malattia, come una sfortuna
come un'anestesia, come un'abitudine
Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria
col suo marchio speciale di speciale disperazione
e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi
per consegnare alla morte una goccia di splendore,
di umanità, di verità.
Per chi ad Aqaba curò la lebbra con uno scettro posticcio
e seminò il suo passaggio di gelosie devastatrici
e di figli con improbabili nomi di cantanti di tango
in un vasto programma di eternità
ricorda Signore questi servi disobbedienti
alle leggi del branco
non dimenticare il loro volto
che dopo tanto sbandare
è appena giusto che la fortuna li aiuti
come una svista, come un'anomalia ,
come una distrazione, come un dovere.

Rieccomi qui

Ritorno a scrivere sul mio blog, dopo un periodo di sostanziale assenza...E' stato ed è un periodo impegnativo sul lavoro, dove è subentrata un po' di stanchezza ma soprattuto confusione... Ho letto bei libri, visto bei film, bei concerti, conosciuto persone nuove, amici che purtroppo si sono un po' allontanati ...e non so bene perchè ma ho abbondonato un po' la scrittura, in generale, sia sul blog sia sul mio fatidico diario a casa. Ma ho capito che mi perdevo qualcosa, che scrivere qui è comunque un mio spazio bello di espressione e confronto, per cui...rieccomi qui! Devo soprattutto ringraziare Kylie, che con il suo semplice messaggio mi ha fatto tornare la voglia di essere di nuovo "on-line"!!!