domenica 30 agosto 2009

A modo mio

Ieri fantastico concerto dei Negrita, a cantare, ballare e divertirmi, trascinata dall'energia di Pau! e ho capito quali sono le parole che mi piacerebbe sentirmi dedicare:
Ti ammiro per come ti approcci a questi anni mutevoli,
mi piace quel tuo senso pratico,la tua forza e l'ironia
i cieli neri intorno a noi,sono soltanto nuvole
che dolcemente soffi via, e niente puo' far male piu',lo sai

venerdì 14 agosto 2009

3 days of peace and music

Woodstock “music and art fair” si tenne giusto 40 anni fa, dal 15 al 18 agosto 1969. Mi ha sempre affascinato sentir parlare di questo evento, e non solo per gli artisti indimenticabili che vi hanno partecipato (come Janis Joplin, e Jimi Hendrix) , ma soprattutto per quell’atmosfera che oggi pare impossibile.
Mezzo milione di persone in mezzo al nulla, a un concerto gratuito …e non ci furono risse o episodi di violenza, davvero fu “peace and love”. Il proprietario del terreno Max Yasgur disse "Se ci ispirassimo a loro potremmo superare quelle avversità che sono i problemi attuali dell'America, nella speranza di un futuro più luminoso e pacifico” .
E credo che sia per questo che Woodstock sarà immortale, perché ci ha mostrato che esiste un modo diverso di convivenza tra le persone, che possono creare un futuro e un mondo diverso.

Joan Baez cantò questa canzone “ We shall overcome” ,“Noi vinceremo”

We shall overcome, some day.
Oh, deep in my heart,I do believe
We shall overcome, some day.
We'll walk hand in hand, some day
We shall live in peace, some day
We shall all be free, some day
We are not afraid, TODAY
Oh, deep in my heart,I do believe
We shall overcome, some day.
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Buon ferragosto e buone vacanze a tutti!
Un ringraziamento di cuore a Zibba.

sabato 8 agosto 2009

Cerrando circulos (Paulo Coelho)

E’ sempre importante sapere quando termina una tappa della vita. Se insisti a rinchiuderti in essa più del necessario, perdi la gioia e il senso del resto. Chiudendo cerchi, o chiudendo porte o chiudendo capitoli, l’importante è poterli chiudere e lasciare andar via momenti della vita che si stanno concludendo.

E’ finito il tuo lavoro? E’ finita una relazione? Non vivi più in quella casa? Devi partire per un viaggio? Puoi passare molto tempo del tuo presente nei perché, ritornando con la mente e cercando di capire perché ciò è accaduto.

Il logorio sarà infinito, perché nella vita, tu, io, i tuoi amici, i tuoi fratelli, i tuoi figli, tutti siamo chiamati a chiudere capitoli, a voltar pagina, a concludere certe tappe e certi momenti della vita e a proseguire oltre. Non possiamo stare nel presente avendo nostalgia del passato. E neppure domandandoci continuamente perché. Quello che è successo, è successo. Bisogna staccarsene, bisogna liberarsene.

Non possiamo stare nel presente avendo nostalgia del passato. E neppure domandandoci continuamente perché. Quello che è successo, è successo. Bisogna staccarsene, bisogna liberarsene. Non possiamo restare bambini in eterno, né adolescenti tardivi, né impiegati di imprese inesistenti, né tenere legami con chi non vuole essere legato con noi. I fatti passano e bisogna lasciarli andare.

Per questo a volte è importante distruggere regali, cambiare casa, cestinare lettere, regalare libri. Cambiamenti esteriori possono simboleggiare processi interiori di superamento. Lasciarsi andare, sciogliersi, liberarsi. Nella vita bisogna imparare a perdere e a vincere. Bisogna lasciar andare, vivere solo ciò che abbiamo nel presente.

Il passato è passato. Non sperare che te lo restituiscano, non aspettare che te ne siano grati, non attendere che magari si rendano conto di chi sei,liberati dal risentimento. Pensare e ripensare a quello che è successo, tutto quello che ottiene è farti male, avvelenarti, e amareggiarti. La vita è protesa in avanti, non indietro. Se lasci porte aperte "che non si sa mai" non potrai mai liberartene né vivere l’oggi con soddisfazione.
Un fidanzamento o relazione che non riesci a chiudere? Possibilità di tornare indietro? A cosa? Bisogno di chiarimenti? Parole che non furono dette? Silenzi che ti invadono? Se puoi affrontarli ora, fallo, se no, lasciali andare, chiudi capitoli. Devi dire a te stesso che non ritornino. Però non per orgoglio né superbia, ma per non rimanere intrappolato in quel luogo, in quel cuore, in quella casa, in quell’ufficio.

Non sei lo stesso che eri due giorni fa, tre mesi fa, un anno fa, pertanto non c’è nulla verso cui tornare. Chiudi la porta, chiudi il cerchio. Né tu sei lo stesso, né identico sarà il luogo a cui ritornerai, perché nella vita nulla resta immobile, nulla è statico. E’ salute mentale, amore verso se stesso, liberarsi di ciò che non è più nella tua vita.

Ricorda che niente e nessuno è indispensabile. Nè una persona, nè un luogo, nè un lavoro. Nulla è vitale per vivere, perché quando tu venisti al mondo, giungesti senza questo adesivo. Pertanto, è solo abitudine di vivere attaccato ad esso, ed è frutto di un lavoro personale imparare a vivere senza di esso, senza quello che oggi ti duole lasciar andare.

E’ un processo di imparare a distaccarsi e si può umanamente ottenere, poiché nulla e nessuno ci è indispensabile, perché solo è abitudine, attaccamento, bisogno. Chiudi, ripulisci, demolisci, ossigena, liberati, scuoti via, sciogliti. Vi sono molte parole che significano salute mentale e qualunque sia quella che scegli ti aiuterà definitivamente ad andare avanti con serenità.
Questa è la vita!

(Paulo Coelho)

mercoledì 5 agosto 2009

Telefilm

Tra i telefilm che mi tengono compagnia quest'estate c'è "The district", dove il protagonista è il capo della polizia di Washington Jake Mannion: un tipo "particolare" nei modi come nell'abbigliamente, ma che ha soprattutto ha ben chiaro quello che è giusto e quello che è sbagliato.
Scrivo le due citazioni che preferisco:

"Vedo che tu ignori quello che noi uomini sappiamo delle donne"
"vale a dire?"
"Niente, assolutamente niente."


"Io non dò consigli, racconto solo storie di vita vissuta e trame di film"