sabato 23 ottobre 2010

Ci sono notti che per niente al mondo cambierei

E' da un po' che non scrivevo qui, ma sono appena rientrata da Genova, dove ieri sera sono stata a un concerto magico di Cristiano De Andrè (il suo terzo per me quest'anno!).
Pura magia e pura emozione. Ho il cuore così pieno e leggero... e sono felice di esserci stata.
Ora sto ascoltando una delle mie canzoni preferite di Cris, che mi pare un bel saluto e un bell'augurio per tutti.
Questo blog è casa mia, sono via da un po' ma ho la chiave per tornarci. E a casa si ritorna sempre.

Dietro la porta di casa mia
ho notizie arrivate da molto lontano
dietro al porta di casa mia ho un amore che tengo a portata di mano
ho pensieri importanti parcheggiati in un angolo
aspettano me
ho parole scadenti, perdenti vicino a me
Dietro la porta di casa mia c'è la polvere

dei miei ritorni della mia strada
c'è l'ombra della mia anima, sempre attenta ovunque vada
c'è un tempo preciso un momento anche per te
dietro la porta di casa cosa c'è
Ci sono novità ci sono notti che per niente al mondo cambierei ,
ci sono novità e tutto quello che ci porterà
questo vivere appesi coi denti per una faccia migliore
questo vivere fuori dai tempi aspettando per ore
ci sono novità ci sono notti che per niente al mondo cambierei
ci sono novità e tutto quello che ci porterà
questo gran consumarsi di mani, giocando carte migliori
questo leggere sempre le mani e cercarne i colori
Dietro la porta di casa mia ho un tappeto di tutte le stelle del cielo
e i tuoi occhi segretamente nascosti rinchiusi per me
c'è un leggero passo di vento che qui non c'è
vedessi di notte quando danza per me
Ci sono novità ci sono notti che per niente al mondo cambierei
ci sono novità e tutto quello che ci porterà
questo stare leggeri e presenti , cantando fuori dal coro
queste voci poco distanti, fuori dal coro
ci sono novità, ci sono notti che per niente al mondo perderei
e la curiosità e tutto quello che ci porterà
ad aprire la porta ad ogni novità
consumandone poco per volta per quello che verrà

mercoledì 11 agosto 2010

Si può fare

Essere testimoni anche se da lontano del giorno 1 in cui inizi a incamminarti per il tuo sogno.
E essere testimoni sempre da lontano che i sogni si possono realizzare.
Non ricordo il momento preciso, ma l’ho visto leggere Testori a teatro, in quelle specie di teatri che ci sono nei paesi , chiese sconsacrate… A 17 anni leggere, capire e recitare Testori e io ne avevo 20 incollata alla sedia e in giro per i paesi a sentirlo perché a volte ci sono cose che ti colpiscono allo stomaco e manco sai il perché. E non c’entra molto il fisico. Magari gli occhi o il sorriso, ma no …è la voce, e il suo suono. Attore. Che ride perché il suo preside del liceo gli fa sì i complimenti ma per quello che definisce “solo un hobby”.
Passa qualche anno e sono a Torino a vederlo a teatro una domenica pomeriggio; dopo mi dicono che fa fiction ma io le fiction non le guardo, tranne la prima che parla di un santo piemontese e non si può non guardarla; poi sono al cinema e lo vedo lì sul cosiddetto “grande schermo”… wow!, E io che lo avevo visto 10 anni prima recitare nella chiesa sconsacrata del paesino tra le colline…. Non ci ho mai parlato, anzi no, una volta…fatto i banali e soliti complimenti, quasi non me lo ricordo neanche.
L’altra sera è tornato proprio tra quelle colline a leggere Pavese (una storia di partenze e ritorni, cosa di più appropriato?) … mi sono resa conto che “tutto era cambiato eppure uguale”. La stessa voce, lo stesso sorriso, e soprattutto la stessa umiltà, lo stesso amore per quello che stava facendo, la mia stessa emozione. Ci sono rimasta. Tutto avrei creduto ma non rivedere lo stesso ragazzo di quasi 15 anni fa. Più maturo, più bravo certo, più consapevole. Ma in fondo lo stesso con una cosa fondamentale diversa: il suo sogno lo aveva realizzato. Non so in quanti ci avrebbero creduto o scommesso allora. Io, da pragmatica qual sono, poco. In autunno escono altri suoi film. Sarà banale ma gli devo molto, e non solo per le emozioni che un attore (come quelli veri) sa dare, ma per avermi fatto capire con la sua presenza in una sera d’estate su una piazza dello sperduto paese tra le colline da dove era partito che i sogni a volte si avverano.
A., buona fortuna per i tuoi futuri sogni.

domenica 30 maggio 2010

Football

La mia passione per il calcio è ferma al 90° minuto di Paolo Valenti, e ai primi anni di Mai dire Gol. Ora nonostante rimanga un fondo di amore, è più che altro il ricordo di un mondo che non c’è più, ora si parla solo di soldi e di cazzate, niente amore, niente bandiere… l’ex allenatore della mia Samp è un esempio di come non ci si dovrebbe comportare, ma lasciamo perdere….
Però alle elementari, quando iniziai a innamorami del calcio, erano anche gli anni in cui all’ordine del giorno c’erano gli hoolingans, le stragi allo stadio. Non ricordo molto dell’Heysel, ma ricordo Sheffield, dove persone erano state schiacciate contro le reti che avrebbero dovuto essere di protezione.

Nel telefilm “Life on Mars” il poliziotto Sam Tyler ha un incidente nel 2006 e si ritrova catapultato nel 1973, a lavorare sempre nella polizia di Manchester. Uccidono un tifoso del Manchester United e si scopre che il colpevole era un altro tifoso che voleva far ricadere la colpa su un tifoso del City prima del derby, così da avere un motivo per fare un po’ di “battaglia”.
Sam che sa benissimo come sarebbero andate le cose gli dice questo, che è una lucidissima analisi :

"Io andavo a vedere le partite con mio padre, i fan del City e dello United andavano a piedi insieme allo stadio, i bambini giocavano insieme in strada. E poi sono arrivate persone come te e ci hanno tolto tutto".
“Prendersi a pugni fa parte del gioco. Riguarda l’orgoglio, orgoglio per la tua squadra”.
"No, così è come inizia. E poi aumenta. Va in TV e sui giornali e poi altri tifosi di altre squadre cercano di fare di più, di superarsi a vicenda .. e allora riguarda l’odio, e non ha più niente a che fare con il calcio. Riguarda pezzi di m*** come te, che girano il paese per vedere chi causa più danni. Allora la polizia reagisce, e dobbiamo mettere dei recinti e trattiamo i tifosi come animali. 4 – 5000 persone rinchiuse da una rete.

E quanto ci vuole perché qualcosa succeda, qualcosa di terribile succeda, e dovremo trascinare fuori i corpi?

"No, questo non è il tuo biglietto. Questo appartiene alle persone per bene, che lavorano tutta la settimana e portano il figlio alla partita il sabato."

Dovrebbe essere così, no? dovrebbe.



mercoledì 21 aprile 2010

Se ti tagliassero a pezzetti

...al primo ascolto mi era sembrato un titolo "ridicolo", ma invece è diventata la canzone sigla di queste giornate. Cosa significa? per me la canzone si riferisce a quelle cose, a quegli ideali, a quelle persone che restano eterne. Che restano lì con noi sempre, tutta la vita perchè niente le può distruggere davvero.
Se ti tagliassero a pezzetti
il vento li raccoglierebbe,
il regno dei ragni cucirebbe la pelle
e la luna tesserebbe i capelli e il viso
e il polline di Dio, di Dio il sorriso
(Faber)

domenica 11 aprile 2010

In direzione ostinata e contraria

La scorsa settimana ho assistito al più fantastico concerto della mia vita: "De Andrè canta De Andrè". Non conoscevo praticamente che un paio di canzoni, e mi aspettavo quindi una serata assolutamente normale senza particolari emozioni...invece sono rimasta letteralmente senza fiato!! Cristiano de Andrè è un cantante e un musicista straordinario, arrangiamenti assolutamente grandiosi, e le canzoni con quella "nuova" musica, una voce, una forza e un'umiltà uniche, mi sono entrate in testa e soprattutto "nella pancia" con una rapidità che assolutamente non mi aspettavo!! Sentire un cantante che fa cover a volte serve solo a ricordarti qualcosa d'altro e chi canta lo sento spesso un po' dissonante. Lui invece è riuscito a dare un nuovo vestito alle canzoni che così sono diventate sue, davvero, in modo diverso.
"Verranno a chiederti del nostro amore" e "Se ti tagliassero a pezzetti", sono tra le canzoni che girano costantemente nel mio autoradio e poi questa, "Smisurata preghiera":
Alta sui naufragi dai belvedere delle torri
china e distante sugli elementi del disastro
dalle cose che accadono
al disopra delle parole celebrative del nulla
lungo un facile vento di sazietà, di impunità
Sullo scandalo metallico di armi in uso e in disuso
a guidare la colonna di dolore e di fumo
che lascia le infinite battaglie al calar della sera
la maggioranza sta recitando un rosario di ambizioni meschine
di millenarie paure, di inesauribili astuzie
coltivando tranquilla l'orribile varietà delle proprie superbie
la maggioranza sta come una malattia, come una sfortuna
come un'anestesia, come un'abitudine
Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria
col suo marchio speciale di speciale disperazione
e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi
per consegnare alla morte una goccia di splendore,
di umanità, di verità.
Per chi ad Aqaba curò la lebbra con uno scettro posticcio
e seminò il suo passaggio di gelosie devastatrici
e di figli con improbabili nomi di cantanti di tango
in un vasto programma di eternità
ricorda Signore questi servi disobbedienti
alle leggi del branco
non dimenticare il loro volto
che dopo tanto sbandare
è appena giusto che la fortuna li aiuti
come una svista, come un'anomalia ,
come una distrazione, come un dovere.

Rieccomi qui

Ritorno a scrivere sul mio blog, dopo un periodo di sostanziale assenza...E' stato ed è un periodo impegnativo sul lavoro, dove è subentrata un po' di stanchezza ma soprattuto confusione... Ho letto bei libri, visto bei film, bei concerti, conosciuto persone nuove, amici che purtroppo si sono un po' allontanati ...e non so bene perchè ma ho abbondonato un po' la scrittura, in generale, sia sul blog sia sul mio fatidico diario a casa. Ma ho capito che mi perdevo qualcosa, che scrivere qui è comunque un mio spazio bello di espressione e confronto, per cui...rieccomi qui! Devo soprattutto ringraziare Kylie, che con il suo semplice messaggio mi ha fatto tornare la voglia di essere di nuovo "on-line"!!!

lunedì 8 marzo 2010

A tutte le donne

Dedicato a tutte le donne, questa stupenda poesia di Alda Merini:
Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l'emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d'amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra
e innalzi il tuo canto d'amore.

domenica 7 febbraio 2010

Il Manifesto dei Concordi

E' un po' che pensavo a come ricominciare questo blog e credo che il modo migliore sia riportare una parte del "Manifesto dei Concordi" , una specie di "dichiarazione di intenti" sottoscritta da Stefano Bonaga, Margherita Hack, Mimmo Calopresti e Marco Morgan Castoldi:

Pensiamo che l'attenzione per gli altri sia una virtù la gentilezza la forma più semplice di espressione di tale virtù. Riteniamo che l'onore sia un bene prezioso cui non rinunciare e che comunque il sentimento di vergogna sia un buon sintomo della presenza di valori morali.
Preferiamo misurare la potenza di qualcuno con la capacità che esso ha di favorire la potenza degli altri, e misurare la bellezza delle cose con la capacità che esse hanno di generare altra bellezza.
Consideriamo l'ignoranza fonte di tristezza e il sapere fonte di gioia e dunque la tristezza ci fa tristezza e la gioia ci dà gioia.
Sappiamo del nostro e dell'altrui dolore così accettiamo il nostro e ci commuoviamo dell'altrui.
Proponiamo di considerare come modello di riferimento e come tramite di confronto fra le diverse culture la Poesia in quanto forma più alta della spiritualità di ogni comunità.
Siamo e vogliamo continuare a essere Concordi, che per noi significa lottare insieme attraverso un cuore che batte secondo i ritmi della ragione.